Direttivo Prc Borgo San Lorenzo
L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE NON HA AVUTO IL CORAGGIO DI PERCORRERE LA STRADA PER LA RIPUBBLICIZZAZIONE E RINNOVA LA CONCESSIONE A PUBLIACQUA, BORGO SAN LORENZO INVECE RIMANE SENZA ACQUA
La concessione della gestione del servizio idrico a Publiacqua, come era ovvio, è stata prorogata per altri tre anni. Pochi giorni dopo, quasi a dimostrare la bontà della scelta fatta, Borgo San Lorenzo è rimasta senza acqua per quasi un giorno.
Non ci vuole molto per capire che la qualità del servizio ai nostri amministratori non interessa. Così come l’estate scorsa non ci voleva molto a capire che le esternazioni dell’assessore Boni su una prossima ripubblicizzazione del servizio non sarebbero rimaste che parole. Non potevamo certo aspettarci che la parte politica di cui la dirigenza di Publiacqua è espressione voltasse a questa coraggiosamente le spalle in nome di un servizio meno caro e di maggiore qualità.
Così ci teniamo per altri cinque anni un gestore che si è distinto per l’inefficienza dimostrata nella realizzazione degli investimenti programmati e necessari al territorio, come nel caso del collettore fognario di Panicaglia, che a ottobre scorso ancora doveva essere ultimato, o di quello di Ronta, per il quale addirittura i lavori devono ancora essere avviati. Un gestore che però, non contento delle tariffe eccessivamente alte che applica, ha addirittura richiesto, lasciando forti dubbi sulle modalità e senza che l’Amministrazione comunale si opponesse in alcun modo, il pagamento di arretrati vecchi di dieci anni. Tutto questo a fronte dei disagi e del caos per perdite introvabili verificatisi quando, tra venerdì 7 e sabato 8 dicembre, la popolazione di Borgo si è trovata privata del normale approvvigionamento d’acqua.
Anche in vista delle prossime amministrative perciò, come Partito della Rifondazione Comunista di Borgo San Lorenzo, ci impegneremo nell’appurare lo stato di salute della nostra rete idrica, nonché l’ammontare effettivo degli investimenti necessari e mai realizzati per garantirne la manutenzione e l’efficientamento.
Esprimiamo quindi netta contrarietà riguardo al rinnovo della concessione a chi non ha dimostrato il necessario rispetto per l’importanza e la delicatezza del servizio affidatogli e, ricordando gli esiti del referendum del 2011, ci schieriamo nuovamente per una gestione dell’acqua che torni ad essere interamente pubblica, non solo a parole.
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