IMU: MA DA CHE PARTE STA CHI GOVERNA I PICCOLI COMUNI?

PRC Borgo San Lorenzo 16 giugno 2012 0
IMU: MA DA CHE PARTE STA CHI GOVERNA I PICCOLI COMUNI?

Comunicato del Direttivo PRC di Borgo San Lorenzo

Negli scorsi mesi abbiamo assistito in Italia ad una modifica della tattica e quindi anche della strategia di alcune forze politiche italiane. Dopo la caduta del disastroso governo Berlusconi si è visto un accentramento alle corti di Mario Monti delle forze politiche che sino a qualche giorno prima si ritenevano avversarie se non nemiche. Poco c’è da meravigliarsi del PDL, partito finanziato grazie alle fideiussioni di Berlusconi e mantenuto in vita per tutelare i poteri forti che si trovano in Italia. Dall’altro lato troviamo, non molto inaspettatamente il Partito Democratico, che ha scelto di appoggiare Monti nel nome della stabilità e della salvezza dell’Italia, che era fortemente minacciata ma minacciata da chi? Monti si è caratterizzato per aver attuato politiche strappalacrime con il consenso unilaterale di PD e PDL.

Tra queste misure c’è l’approvazione dell’IMU, che riprende in parte sì i contorni della vecchia ICI ma non di certo i contenuti. L’informazione nei confronti dell’IMU è stata vaga, molto vaga. La prima rata dovrà essere pagata entro la metà di giugno e l’unica cosa certa è che si pagherà basandoci sulle aliquote base definite dal governo, facendo venir meno il Municipale. In questo caso il governo si è imposto fortemente perchè ha definito dei massimi e dei minimi di tassazione cosa che non era stata fatta nei confronti dell’ICI, poiché le aliquote erano definite dai singoli comuni in funzione delle caratteristiche del territorio. Ad esempio è chiaro che un comune come Firenze potrà recuperare più risorse sulle case affittate agli studenti rispetto ad un comune mugellano. In questi mesi pochi sono i comuni che hanno assunto delle posizioni e tra questi non figura di certo il comune di Borgo san Lorenzo, che non è solito prendere posizioni su diverse importanti perchè vincolato dalle dinamiche e dalle faide interne che caratterizzano il Partito Democratico.

La giunta borghigiana non ha preso nessuna posizione dei confronti della nuova imposta, né di approvazione né di denuncia ma nemmeno organizzando dei momenti di divulgazione per spiegare ai cittadini quale è il percorso che vuole intraprendere. Il Comune borghigiano ha organizzato nella mattinata del 10 aprile un seminario rivolto agli studi, ai professionisti, ai CAF e ad ogni altro operatore del settore ma non ai cittadini che dovranno di fatto pagare l’imposta. In questa maniera non si danno risposte alla popolazione e la si fa allontanare dal significato della politica, cioè quello di amministrare se stessi in maniera partecipata e condivisa. Quello del 10 aprile è sicuramente un incontro importante ma sarebbe stato interessante organizzare un incontro diretto ed aperto a tutta la cittadinanza dove si spiegava la nuova imposta, le sue caratteristiche e casomai si sarebbe potuto chiedere ai cittadini stessi come utilizzare e dove destinare una parte delle risorse raccolte con l’IMU.

Consideriamo sia di fondamentale importanza in questa crisi di sistema poter garantire un futuro dignitoso ed è necessario tutelare chi si è guadagnato con molti sacrifici la propria abitazione principale senza potersi vantare case a Montecarlo o in Sardegna.

Il governo delle banche e degli speculatori pensa che l’unico modo possibile di mettere in ordine i disastrati conti pubblici italiani sia quello di far pagare chi non poteva non farlo cioè i dipendenti (pubblici e privati) e i salariati. L’IMU (imposta municipale unica), tra le misure introdotte da Monti & C., è una delle disposizioni più odiose perché colpisce in modo diseguale chi ha un immobile adibito a prima casa, su cui spesso paga già gli interessi e il mutuo, e chi invece delle abitazioni ne ha fatto un investimento. L’IMU serve per nascondere i tagli che lo stato ha imposto ai comuni, e questi ultimi sono costretti a trovare da qualche parte i soldi per funzionare, perché Monti, per far contente la BCE e la Merkel, per dimostrare che il suo governo spende poco, ha smesso di versare contributi statali alle amministrazioni locali. Quindi, ora i “cattivi” diventeranno i comuni cioè quelle amministrazioni da sempre le più vicine ai bisogni dei cittadini. Queste per accendere i lampioni, tappare buche nelle strade, contribuire alle mense scolastiche e così via, dovranno chiedere direttamente i soldi ai cittadini, mentre Monti, che molti credono una persona seria solo perché non fa il bunga-bunga e non racconta barzellette, potrà farsi bello a Bruxelles, Strasburgo, Berlino e Wall Street.

Monti, però si è guardato bene dal varare la patrimoniale, ha confermato l’acquisto di decine di inutili cacciabombardieri F-35, ha considerao una manifestazione di “rigore” quella del 2 giugno e ha esonerato dal pagamento dell’IMU le scuole cattoliche e le fondazioni bancarie, mentre la farà pagare alle case popolari e agli anziani che sono negli ospizi.
Così come dichiarato recentemente dal nostro segretario Paolo Ferrero, al posto dell’IMU – che non è progressiva e colpisce tutti, incluse le prime case – andava fatta una patrimoniale pesante sulle grandi ricchezze, mobiliari e immobiliari, dagli 800mila euro in su. Per recuperare risorse pensiamo che sia anche indispensabile mettere un tetto massimo di 5000 euro alle pensioni, ponendo fine ai cumuli pensionistici.

Allo stesso modo è necessario attuare una politica comunale che abbia lo spirito di una patrimoniale. Il circolo borghigiano di Rifondazione propone di abbattere l’IMU sulla prima casa alzando al massimo l’aliquota sulle case sfitte o tenute a disposizione. In questo modo si andrà a colpire chi possiede più di una casa non affittata ed non destinata ad un quotidiano uso abitativo. Contemporaneamente riteniamo opportuno alzare l’aliquota per tutti quei fabbricati che non producono redditi fondiari e quindi sono di fatto affittati, spesso a canoni proibitivi per chi non può permettersi la prima casa. Inoltre proponiamo di alzare di un solo punto le aliquote applicate sui negozi e sugli esercizi commerciali per recuperare risorse e abbattere l’aliquota sulla prima casa.

E’ necessario attuare una politica utile all’abbattimento dell’IMU sulla prima casa per tutelare la maggioranza dei cittadini. Questa politica dovrebbe essere la consuetudine per una amministrazione di centro-sinistra e che si propone come forza progressista. È di fondamentale importanza praticare strade che seguano il principio di giustizia, di equità sociale e di progressività della tassazione, che il Governo Monti congelando l’idea della patrimoniale, non è stato in grado di realizzare su vasta scala.

E’ scontato che non basta limitare i danni dell’ennesima imposta che colpisce le famiglie normali costretti a vivere la quotidianità tra cassa integrazione e mobilità, tra disoccupazione e instabilità del posto di lavoro ma c’è bisogno di rilanciare una opposizione netta al governo Monti e a chi lo sostiene, tra questi tutti gli iscritti e tutti i simpatizzanti del PD.

Il nostro partito si batterà con i mezzi disponibili per ristabilire una legittima democrazia e ripartire per definire politiche che portino al recupero delle risorse mediante la tassazione dei grandi redditi e dei grandi capitali.

UN ESEMPIO DI COME CI SI SAREBBE POTUTI COMPORTARE (…O ALMENO PROVARCI)

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