Cosa sta succedendo all’ospedale di Borgo San Lorenzo?

PRC Borgo San Lorenzo 14 novembre 2012 0
Cosa sta succedendo all’ospedale di Borgo San Lorenzo?

Monica Sgherri, consigliera regionale PRC

Accorpamento e paventata riduzione dei posti letto dell’ospedale di Borgo San Lorenzo: una migliore appropriatezza è anche condivisibile ma non può prescindere dalle peculiarità e dai bisogni che un territorio come quello del Mugello esprime. 

Da notizie a noi pervenute la direzione aziendale di Firenze ha previsto una riduzione di 13 posti letto nell’ospedale di Borgo San Lorenzo nel periodo che va dal 20 novembre al 31 gennaio del prossimo anno dovuta all’accorpamento di chirurgia e ginecologia con ortopedia.

Decisione – che spiega la Consigliera Monica Sgherri- se fosse non solo, come temono operatori e cittadini, temporanea ma definitiva – non può non tenere in debito conto che si tratta di un presidio ospedaliero, quello del Mugello, che rappresenta attualmente una struttura qualificata tra Firenze e Imola che serve, dunque, una vasta zona di utenza. Oltre che di un territorio che risulterebbe ulteriormente impoverito se, tra l’altro, non ci fosse un forte investimento nell’assistenza e nella continuità dei percorsi assistenziali.

Se a questo si assomma la sospensione annunciata, sempre da parte aziendale, dell’attività di chirurgia programmata sino all’inizio del prossimo anno – dunque sempre nello stesso periodo- con le conseguenti ricadute sui tempi di attesa da parte dei cittadini, le preoccupazioni sarebbero ancora più giustificate.

La Consigliera Monica Sgherri, nell’interrogazione, ricorda che come più volte sottolineato, in merito alla riorganizzazione ospedaliera, in particolare sull’ulteriore processo di deospedalizzazione, l’ottica di una migliore appropriatezza è anche condivisibile ma non può però prescindere dalle peculiarità territoriali e dei bisogni effettivi che i territori esprimono.

Non si può seguire la logica dei cosiddetti “tagli lineari”. Motivo per cui, nel caso specifico, sono da tenere in considerazione, per l’appunto, le particolari caratteristiche in termini di utenza e qualificazione della struttura ospedaliera del Mugello che serve una vasta zona dell’interland fiorentino e non solo.

E’ il nostro un impegno non solo a difesa della funzione e vocazione del presidio ospedaliero di Borgo ma, più in generale, del complesso del sistema di protezione sociale di un territorio, come quello del Mugello, e della sua capacità di dare risposta ai bisogni di salute.

Come è un impegno, il nostro, a far si che gli effetti della nuova riorganizzazione non finiscano con il colpire il personale sanitario e tradursi in un ulteriore abbassamento del costo del lavoro, delle tutele e dei diritti degli operatori o in ulteriori forme di precarizzazione.

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