I circoli di Rifondazione Comunista del Mugello esprimono piena solidarietà e condivisione in merito al comunicato del comitato Non Una di Meno Mugello, che qui di seguito riportiamo:
Perché questa scelta? Perché le donne del Mugello, che avevano un servizio di eccellenza riguardo alla senologia, sia chirurgicamente che in termini di ambulatorio e follow-up devono perderlo? Perché le donne malate di tumore al seno domiciliate nel Mugello devono essere discriminate dovendosi accollare circa 3 ore di viaggio (non considerando i mezzi pubblici, altrimenti i tempi si dilatano notevolmente), oltre ai tempi di attesa e ai tempi di visita, per andare a Ponte a Niccheri? Perché il nostro territorio deve essere sempre più discriminato e emarginato grazie agli accorpamenti dei servizi? Perché quello di Borgo non potrebbe diventare un centro di riferimento visto che vi si fanno circa 59 / 60 interventi senologici l’anno? È questa la politica sanitaria con la quale si pensa di rispondere alle esigenze ed ai bisogni dei cittadini, eliminando i servizi che funzionano?
E i nostri amministratori che fanno? Sono contenti che il nostro territorio venga depauperato da servizi che funzionano? Sono consenzienti sul fatto che i servizi di chirurgia vengano sempre più ridotti all’osso? Cosa vogliono che diventi l’ospedale di Borgo, un cronicario? E quali saranno poi le risposte che verranno date ai bisogni dei cittadini? Gli consiglieranno di rivolgersi al privato o al pubblico sempre più distante e con tempi di attesa sempre più lunghi grazie alle centralizzazioni?
Non Una Di Meno-Mugello
Cara Saccardi, noi non ci stiamo e le preannunciamo una lunga stagione di lotta e mobilitazione!
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