Assemblea SEL Mugello: il nostro contributo

PRC Borgo San Lorenzo 30 novembre 2013 0
Assemblea SEL Mugello: il nostro contributo

Direttivo PRC Borgo San Lorenzo

Di seguito riportiamo il nostro contributo all’assemblea congressuale di SEL Mugello, tenutasi venerdì 23 ottobre 2013.

La concomitanza con il nostro Congresso Provinciale ci rende purtroppo impossibile poter presenziare a questa vostra Assemblea.

Sappiamo quanto sia importante per voi questo momento di discussione e di confronto, lo sappiamo perché condividiamo assieme a voi il valore centrale che, nella vita di un partito o di un movimento politico, assumono i momenti di partecipazione attiva alle scelte e agli indirizzi che un organizzazione collettiva vuole assumere e intraprendere in contrapposizione all’attuale dominante politica mediatica e spettacolarizzata, che sta svuotando la sua stessa natura per il senso che noi diamo al termine.

La nostra quotidianità è sempre più caratterizzata da eventi che mettono in evidenza le cause dell’attuale crisi e le soluzioni proposte corrispondono allo stesso modello che ha generato questa evidente sensazione di disagio.

Quando il disagio imperversa è opportuno, per chi ha cuore la nostra umanità e quella futura, provare a risolvere le difficoltà e proporsi come alternativa al sistema.

Oggi, forse più che mai, sono evidenti le cause della crisi, dei continui licenziamenti, delle nuove forme contrattuali cucite ad hoc sulle richieste dei più avidi profittatori, del continuo aumento del debito pubblico e del conseguente smantellamento del patrimonio pubblico nazionale e dei suoi servizi fondamentali.

Le provenienze e gli obiettivi strategici di fondo ci accomunano, per non morire di tatticismi lo sforzo che oggi dobbiamo compiere è quello di valorizzare le convergenze e unire le nostre forze: l’avversario è troppo forte, la divisione ci indebolisce.

Siamo fermamente convinti che sia necessario creare un forte movimento politico con un chiaro progetto che sia in grado di contrastare l’abdicazione della politica all’economia, il trionfo incontrastato di un sistema, quello liberista, che genera e si fonda su iniquità, sfruttamento e devastazione. La fase storica, la condizione particolare del panorama politico italiano, ce lo impongono: non possiamo più sottrarci all’obbligo di metterci in discussione e in confronto per la costruzione di un percorso unitario che, insieme alla costruzione di una vera e plurale sinistra politica, possa farsi portatore di una prospettiva concreta di trasformazione della società che ponga al centro della sua proposta quelli che possiamo definire come i nostri principi storici ovvero giustizia sociale, uguaglianza e libertà.

Stiamo assistendo, in modo drammatico, agli effetti di una crisi economica devastante generata da quelle stesse politiche che negli ultimi decenni sono state invocate e sostenute come le uniche in grado di garantire futuro, sviluppo, prosperità e benessere diffuso. Il fallimento di quegli indirizzi e di quel sistema è oggi sotto gli occhi di tutti.

Nel nome dell’esasperato perseguimento dei profitti abbiamo assistito ad una mera mercificazione del tutto, ad attacchi continui ai diritti, a devastazioni ambientali continue e miopi, all’egemonia della finanza sull’economia reale.

In modo sfrontato gli stessi attori responsabili del fallimento di un sistema si sono proposti come portatori delle ricette per guarire il male da essi stessi generato pensando però più a salvare i loro interessi che non ad affrontare e risolvere le drammatiche conseguenze sociali generate dalle loro politiche.

Gli emissari del sistema liberista hanno imposto austerità, rigore, riduzione della spesa pubblica, svendita del patrimonio, contrazione dei diritti. Lo ha fatto Monti, lo sta facendo l’attuale governo. Il ritornello, non nuovo ma oggi inaccettabile, ruota attorno alla presunta necessità di sacrifici. A farli ovviamente sono chiamati sempre i soliti ed il prezzo oggi appare insostenibile.

Noi riteniamo che proprio a partire dalla opposizione a questo innaturale governo di larghe intese, un governo in cui Pd e centrodestra si trovano pienamente concordi nello sposare le nuove strategie neoliberiste, possa rinascere un fronte unitario capace di proporsi come alternativa al sistema.

Occasioni come quella che voi ci offrite questa sera sono momenti da non sprecare. Un percorso di riavvicinamento non potrà certo avviarsi se non partendo dalle dimensioni locali. E su questo piano crediamo che non vada sottovalutato il fatto che di momenti di incontro e di condivisione di esperienze ne abbiamo avuti già di importanti: dall’importante collaborazione per la difesa della 194, al tema dell’acqua pubblica, fino al referendum sul lavoro e alle questioni inerenti la difesa dei diritti e della Carta Costituzionale.

Ci accomuna la passione per la politica, la politica fatta per passione, considerandola come uno strumento utile alla trasformazione e al miglioramento della società.

Questo lavoro consiste nell’ascoltare davvero ciò che la gente ha da dire e dire loro ciò che pensiamo. È un lavoro faticoso, pieno di delusioni, ma è l’unico possibile in base alla nostra concezione.

Questa secondo si chiama politica ed è proprio quello che i greci chiamavano “ arte di amministrarsi”, che passava da partecipazione, discussione elaborazione del pensiero propositivo e perseveranza.

Condividiamo con voi la consapevolezza che la politica non si fa soltanto in campagna elettorale, e soprattutto non la si fa inseguendo i consensi in modo populistico o demagogico.

Il nostro è quindi un forte invito al confronto, alla collaborazione con l’auspicio di poter finalmente ripartire al più presto insieme, diversi ma uniti, al fine di creare un chiaro ed evidente progetto di sinistra che solo noi possiamo poter dare al nostro paese.

Buon lavoro compagne e compagni

 

 

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