Vicenda chioschi. Una questione politica: mancanza di trasparenza e arroganza non fanno buona amministrazione.

PRC Borgo San Lorenzo 14 maggio 2016 0
Vicenda chioschi. Una questione politica: mancanza di trasparenza e arroganza non fanno  buona amministrazione.

Direttivo Prc Borgo San Lorenzo

Gruppo consiliare L’Altra Borgo – Rifondazione Comunista

La risposta del sindaco Omoboni alla domanda di attualità sui chioschi ha avuto il merito di rendere pubblica, affrontandola finalmente in consiglio comunale, una vicenda di interesse collettivo. Merito, bene ricordarlo, da attribuire ai gruppi di opposizione che hanno presentato tale domanda sollevando il velo di omertà che la maggioranza aveva steso da tempo su questa vicenda tacendo sulle attività della Procura nei confronti dell’amministrazione comunale.

La risposta è stata comunque evasiva riguardo a come si è arrivati all’attuale situazione, sulle strade da intraprendere per giungere ad una soluzione e soprattutto sulle ordinanze di abbattimento emesse nei confronti di ben quattro chioschi. Per questo motivo le ordinanze saranno oggetto di nostri nuovi atti specifici da esaminare in consiglio comunale.

Cogliamo l’occasione per ribadire che un soggetto politico d’opposizione come il nostro ha il dovere di svolgere una funzione di controllo sull’operato dell’amministrazione comunale interrogando e prendendo posizione su fatti e questioni che riguardano il nostro territorio e la cittadinanza. Per questo motivo rispediamo al mittente le parole, a tratti intimidatorie, usate dal sindaco, ribadendo che non vi è paragone tra le responsabilità amministrative di chi decide (la maggioranza), rispetto alla responsabilità da addossare alle minoranze che quasi sempre non vengono coinvolte negli iter decisionali.

Rispediamo al mittente anche le accuse di sciacallaggio politico: non ci interessa e non lo abbiamo mai fatto. Ciò che ci interessa e ciò che ci muove nella nostra attività è il perseguimento della migliore amministrazione possibile per Borgo San Lorenzo.

Il nostro gruppo consiliare si è limitato ad affermare che in passato sulla questione in oggetto abbiamo preso posizioni contrarie rispetto alle scelte operate dalla maggioranza e dalla giunta perchè non condivisibili e incoerenti rispetto alla normativa vigente e a prova di ciò ci sono atti e interrogazioni che lo testimoniano, non ultima l’interrogazione del 17/07/2013, sullo spostamento del chiosco di Viale Kennedy, a firma Pinzauti, Ballabio, Bagni.

Rimanendo sulla risposta alla domanda di attualità ci sentiamo di consigliare al sindaco un bagno di umiltà abbandonando un personalismo esasperato che lo porta a considerarsi al centro della nostra attività politica. Non stiamo giudicando la sua persona: esaminiamo semplicemente un fatto di notevole gravità che coinvolge l’amministrazione di Borgo.

Non abbiamo mai fatto “gossip” riguardo al presunto cambio di partito di alcuni membri della maggioranza convinti del fatto che eventualmente dovranno renderne conto ai loro elettori e non certo a noi che ci limitiamo a non meravigliarci più di tanto: se nel Pd non sfigurerebbe oggi Verdini non vediamo perchè dovrebbe sfigurare Omoboni.

Allo stesso tempo possiamo manifestare la nostra vicinanza a Omoboni per le sue vicende ma auspichiamo che la giustizia faccia il suo corso arrivando a fare chiarezza sulla questione in modo efficace e veloce.

Quello che ci interessa è che la figura istituzionale del sindaco del nostro paese non sia velata da ombre.

Venendo dietro a quanto affermato dal Sindaco, a parlare sono i fatti più che le parole. Ed è un dato di fatto che oggi Borgo San Lorenzo abbia un sindaco coinvolto -sentito dalla Procura- in un’indagine (alla luce delle notizie di stampa mai smentite e anche di quanto da lui stesso dichiarato riguardo al non aver ancora ricevuto la notifica di conclusione delle indagini) che attiene all’ipotesi di reato di abuso in atti d’ufficio. Una situazione che non fa onore al nostro comune, dalla quale speriamo di poter uscire rapidamente nel migliore dei modi per ridare credibilità piena alle istituzioni.

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