TARES: le motivazioni di voto contrario

PRC Borgo San Lorenzo 22 settembre 2013 0
TARES: le motivazioni di voto contrario

Tatiana Bertini, consigliere comunale PRC

In sintesi, le motivazioni che ci hanno portato a dare voto contrario nel consiglio comunale di Scarperia del 7 Agosto 2013 riguardo a Tares e Publiambiente:

1.Regolamento per la gestione dei rifiuti e del servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani

2.Piano finanziario per il servizio R.S.U. anno 2013

3.Tares: approvazione regolamento per l’istituzione e l’applicazione del tributo comunale sui rifiuti e sui servizi

4.Tares: approvazione tariffe tributo comunale sui rifiuti e sui servizi anno 2013

 

Punto 1

Questo regolamento, va contro le direttive comunitarie dove “Chi inquina paga”. infatti non è prevista una tariffazione puntuale sui rifiuti indifferenziati prodotti.

Con l’organizzazione attuale di raccolta Rifiuti Solidi Urbani nel comune di Scarperia, gestita da Publiambiente, non raggiungiamo neppure il 36% di differenziato, per cui l’art.3 del regolamento, dove si parla di iniziative promosse a ridurre, riciclare e riutilizzare i rifiuti, è stato fino ad oggi enormemente disatteso, in quanto non arriviamo neppure alla percentuale di differenziato imposto dalla Regione Toscana, ovvero il 45% (ci sono comuni gestiti sempre da Publiambiente che hanno superato l’80% di differenziato).

All’ art.15, quando si parla di sanzioni al cittadino per materiale non conforme messo nel cassonetto, mi chiedo, non effettuando la raccolta porta a porta, come si possa risalire al colpevole. Visto poi che sono previste sanzioni per il cittadino che butta materiale non conforme nei cassonetti, dovrebbero essere previste sanzioni anche se il gestore dei rifiuti, non raggiunge gli standard minimi previsti.

All’ art 20 si parla di riduzione della tariffa per compostaggio domestico, per qualsiasi utenza che ne faccia richiesta dove è attivo il porta a porta, o quando non siano presenti contenitori per la raccolta della frazione organica nelle aree in cui la raccolta dei rifiuti è svolta con contenitori stradali (praticamente, a meno che l’utente non stia in una zona dove non c’è il contenitore dell’organico, non può usufruire di questa agevolazione)

In suddetto regolamento, mancano degli indicatori di perfomance (comprensivi di eventuali penali), che inducano il gestore dei RSU, a raggiungere obbiettivi prefissati dall’appaltante (ovvero il comune), indispensabili per verificare la qualità del servizio erogato.

Punto 2

Un piano finanziario non può essere presentato ad Agosto per l’anno in corso, ma dovrebbe essere presentato a Dicembre, ed avere la possibilità di rivederlo, integrarlo, modificarlo. Oltretutto non è dettagliato e puntuale e, visto che Publiambiente non è più obbligata al pareggio di bilancio, c’è il rischio di fatturazioni extra, per attività non specificatamente previste (es. lavaggio cassonetti). Non prevedendo poi esplicitamente le voci di spesa comprensive dei relativi costi, non è possibile analizzarli per vedere eventualmente come ridurli (es. trasporto per lo smaltimento)

Nel piano finanziario si parla poi della realizzazione di un centro di raccolta in località Rabatta, ma non ci sono previsioni specifiche né di tempi né di spesa, come non ci sono previsioni specifiche di eventuali investimenti che ammonterebbero a più di 80.000.

Se venissimo incontro a cittadini e famiglie, con agevolazioni in base ad ISEE ed eventuali rateizzazioni, forse non occorrerebbe prevedere il 9% in più per tributo non pagato (200.000 euro), in quanto ci sarebbero meno famiglie che non riuscirebbero a pagare.

Riguardo al rimettere in tariffazione le agevolazioni date, non capisco come ciò venga calcolato visto che ad esempio per una riduzione perché unico occupante, o occupante stagionale, o con il cassonetto a 1.000m di distanza, i costi di gestione sicuramente saranno minori.

Se avessimo una tariffazione puntuale potremmo usufruire di agevolazioni in caso di produzione di meno di 120 l/anno di rifiuti indifferenziati a persona.

Se raggiungessimo almeno il 45% di differenziato, come imposto dalla regione Toscana, avremmo uno sconto del 5% (tributo provinciale) e dell’ecotassa che dovrebbe attestarsi a circa 2.4 euro a tonnellata per i rifiuti indifferenziati.

Se fosse incrementata la raccolta differenziata, potremmo usufruire davvero dello sconto determinato dalla produzione media di rifiuti indifferenziati procapite rispetto alla produzione media regionale (noi al momento siamo al di sotto della media regionale)

Visto che non è stata incrementata la raccolta differenziata, il costo della parte variabile dovrebbe diminuire

Punto 3

Non sono previste agevolazioni in base all’Isee

Non prevede una tariffazione puntuale dei rifiuti indifferenziati prodotti, ma in base ai m2 occupati e al numero di componenti il nucleo familare

Non c’è possibilità per le aziende di recuperare l’IVA che Publiambiente prevede nei costi

Non siamo d’accordo ai 30 centesimi a m2 allo Stato; in questo modo diventa un tributo degli spazi occupati dal cittadino indipendentemente dalla proprietà dell’immobile, tributo che oltretutto non va neppure ai comuni”.

Punto 4

Non sono previste esplicite agevolazioni in base all’Isee e neppure una tariffazione puntuale

Vogliamo che al più presto Publiambiente raggiunga anche da noi il minimo imposto dalla Regione Toscana di raccolta differenziata del 45%, anche in un’ ottica di sviluppo sostenibile (l’unione Europea fissa il limite minimo al 65%), come del resto c’è già riuscita in molti altri comuni che gestisce .

Lascia un commento »