Spiegare i nostri pareri piuttosto che permettere ad altri di interpretarli liberamente

PRC Borgo San Lorenzo 20 febbraio 2015 0
Spiegare i nostri pareri piuttosto che permettere ad altri di interpretarli liberamente

Circoli PRC Mugello

Abbiamo letto con attenzione la rubrica «Opinioni a Confronto» uscita sul Galletto sabato 14 febbraio con un articolo firmato da Giovanni Incagli e, dal momento che veniamo citati, abbiamo deciso di spiegare i nostri pareri piuttosto che permettere ad altri di interpretarli liberamente.

Tralasciamo di commentare l’immaginario apocalittico riflesso in una colonna intera dell’articolo, evidente frutto di una mente colpita dalla paranoia di massa e dagli eventi deplorabili che imperversano oggigiorno nel mondo. Quello è materia da specialisti.

Ci soffermiamo invece sui «titoli dei giornali e dei siti web d’informazione locale» che conterrebbero a caratteri maiuscoli parole come NO!, NEMMENO!, FERMI!, ALT!, BASTA! riferiti alla centrale biomasse che sorgerà a Petrona. Probabilmente Giovanni Incagli si informerà attraverso mezzi a noi sconosciuti, poiché, a quanto abbiamo potuto constatare, non c’è alcun titolo su Ok!Mugello o Il Galletto che assuma dei toni allarmistici o che riporti alcuna parola da lui elencata.

In secondo luogo vorremmo segnalare che il buon senso impone a qualunque amministrazione responsabile di fare una valutazione ragionata sui costi e i profitti che possono derivare da un intervento a impatto ambientale. Tuttavia, se per un’azienda il costo e il profitto riguardano esclusivamente la sfera pecuniaria, per un’amministrazione pubblica tali categorie abbracciano una serie di ambiti oltre il denaro, ovvero la salute, la qualità dell’ambiente, le condizioni di lavoro dei propri cittadini, eccetera.

È perciò sempre doveroso cercare di garantire che ogni intervento sia fatto nel rispetto di tutti gli aspetti coinvolti.

Alcuni di noi, lo ammettiamo, erano scettici sulle posizioni del Comitato Monte Gazzaro, contrario alla costruzione di pale eoliche sul sentiero degli Dei. Tuttavia, abbiamo preferito informarci prima di emettere pareri basati esclusivamente sui nostri pregiudizi (un’operazione che consigliamo vivamente di fare all’autore dell’articolo al Galletto).

Abbiamo quindi deciso di partecipare a una gita da loro organizzata per percorrere il sentiero, durante la quale abbiamo avuto l’opportunità di conoscere di persona i membri del comitato. Di fronte a noi abbiamo trovato delle persone serie, informate e disposte a condividere le proprie conoscenze; abbiamo quindi potuto comprendere che la loro opposizione poco aveva a che fare con la deviazione del sentiero, come Incagli afferma, ma, piuttosto, con il fatto che la costruzione delle pale eoliche in quel punto avrebbe avuto un costo ben più alto dei profitti derivanti dall’energia che le stesse pale sarebbero state in grado di produrre durante la loro vita utile. Di ritorno dalla gita, ci sembrava chiaro che il deturpamento del paesaggio gravasse quasi interamente sulle tasche dei cittadini (tramite i versamenti in bolletta) e non servisse, come avremmo auspicato, alla costruzione di una seria politica energetica ed ambientale. Tutti questi dubbi sono stati poi accolti dalla Sovraintendenza e conseguentemente dalla Regione Toscana, che di fatto hanno fermato il progetto.

Giovanni Incagli, da bravo amministratore quale è, dovrebbe facilmente capire che se il costo (economico, ambientale, ecc) supera i profitti, l’investimento di tempo e soldi è cosa a dir poco inutile.

Sorvoliamo sulle capacità istrioniche di Incagli a proposito della battuta sul fumo e Rifondazione e analizziamo un altro punto elencato: «fotovoltaico no per l’inquinamento visivo». Il nostro partito ha sempre sostenuto la realizzazione di nuovi impianti negli edifici pubblici ed in quelli di nuova costruzione, in modo da renderli autosufficienti e così da poter vendere parte dell’energia prodotta alla rete. Questo per noi potrebbe essere un progetto di seria politica energetica a differenza di quelli che comportano l’occupazione di terreni per la realizzazione di grandi impianti.

Infine, per quanto riguarda la centrale biomasse, se Incagli fosse interessato, la nostra posizione è reperibile sul nostro sito (clicca qui, pubblicata il 14/12/2014). Siamo stati anche presenti all’incontro tenutosi a Scarperia, da cui abbiamo ricavato più domande che risposte. Infatti, prima di emettere un giudizio ci preme sapere, principalmente dal progettista (assente all’incontro di Scarperia):

  • anche se l’impianto è gestito da un privato l’amministrazione può controllare ogni giorno le emissioni?

  • che tipo di filtri saranno usati?

  • da dove sarà reperita la materia prima? Come sarà costituita la filiera?

  • il nostro territorio sarà in grado di produrre tra 40.000 e 60.000 tonnellate di pellet?

  • secondo quale criterio è stata scelta quell’area per la costruzione della centrale?

Come si vede, le nostre sono domande dettate dalla prudenza e non, come Incagli suggerisce, da un nostro rifiuto a prescindere.

Preghiamo infine chiunque abbia l’intenzione di citarci di attenersi alle nostre dichiarazioni prima di parafrasarle erroneamente.

 

 

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