Il torrente Bosso a Grezzano è stato coinvolto nei lavori della TAV, che hanno attraversato il nostro territorio provocando i molti danni ambientali che tutti conosciamo, e che hanno reso il torrente completamente asciutto.
Nel 2002 fu inserito fra le “opere compensative” un impianto che avrebbe dovuto nuovamente alimentare il torrente Bosso. L’impianto da quando è stato realizzato non ha mai conosciuto un funzionamento continuativo, lasciando in molte occasioni il torrente secco e anche durante questa estate sembra essere stato attivato a periodi alterni.
Si è parlato di un malfunzionamento, poi risolto; quel che è certo è che a monte dell’impianto l’acqua viene sistematicamente prelevata da parte di Publiacqua per essere immessa nella rete idrica.
Sarà per questo motivo, cioè a causa della portata d’acqua insufficiente che arriva alle pompe – insufficienza dovuta ai “prelievi”- che l’impianto funziona in modo discontinuo? Se l’impianto è costretto ad un funzionamento non ottimale, e quindi esposto ad un maggiore logorio e a possibili malfunzionamenti, è giusto presumere che questo avrà un costo in termini di manutenzione straordinaria o riparazione?
In merito all’aspetto ambientale, come si può sperare che nella zona circostante l’ecosistema del torrente riacquisti un minimo di equilibrio se la presenza dell’acqua non è costante?
Quest’impianto è stato realizzato per riparare ai danni che hanno reso il nostro territorio uno di quelli maggiormente devastati dall’ingordigia celata dietro le grandi opere.
Opere come la Tav, si sa, sono spesso gestite da operatori che non guardano in faccia nessuno e non tutelano i territori, fino a disseccarne anche i fiumi. Il costo di realizzazione dell’impianto che dovrebbe riportare in vita il Bosso si rivela inutile se questo non funziona in modo adeguato.
È quindi responsabilità degli amministratori locali far si che perlomeno il denaro investito in opere di “compensazione” (ovvero di risarcimento e riparazione) porti realmente a dei risultati utili e positivi; in questo caso crediamo che si debba restituire a Grezzano ciò che è stato tolto, a monito di ciò che il nostro territorio non dovrebbe più subire.
Vogliamo perciò capire cosa c’è all’origine delle difficoltà nel funzionamento dell’impianto, se malfunzionamenti o altro, se da ciò ne derivino costi ulteriori e chi li deve sostenere, confidando che sia possibile ottenere un’attivazione definitiva delle pompe per restituire finalmente il Bosso al suo territorio.
Per questi motivi Come gruppo L’Altra Borgo – Rifondazione Comunista abbiamo chiesto all’Amministrazione chiarimenti in merito.
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